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La storia

UNA TRADIZIONE LUNGA 75 ANNI

L’Azienda Vitivinicola Balbiano nasce il 14 Settembre 1941, quando l’allora Podestà di Andezeno rilascia a Melchiorre Balbiano il permesso di vendita all’ingrosso di vini e uve.

Melchiorre, prima di decidere di fare vino, era un impegnatissimo gestore di alcune cascine ad Andezeno: mais, grano, meliga, bovini, e animali da cortile erano l’attività quotidiana, anche se, ciò che più lo appassionava era sempre stata l’uva.

Da molto tempo, infatti, svolgeva l’attività di mediatore di uve, un mestiere tipico dell’inizio del Novecento, quando le DOC non esistevano e la necessità di movimentare uve in partenza ed in arrivo da tutte le parti d’Italia era davvero impellente.

“L’uomo saggio deve ricordarsi che è un discendente del passato, ma anche un genitore del futuro”
(Herbert Spencer)

I primi anni ’40 erano furono un periodo difficile: la guerra falcidiava le città e le campagne, il cibo ed il vino erano razionati. Il dopoguerra è un momento di grande ripresa economica, ma soprattutto è il periodo in cui Melchiorre incontra Giuseppina Villa, giovane ragazza torinese, dalle origini napoletane, che in poco tempo diventa sua moglie. Dal loro amore nascono Carla e, nel 1948, Francesco Balbiano.

Francesco, da tutti detto “Franco”, aiuta suo padre nel lavoro quotidiano di una cantina, imparando il mestiere “sul campo”. Nel 1973, dopo la laurea in Chimica, si trova ad un bivio: proseguire la carriera da chimico oppure prendere in mano l’attività del padre?

Dipinto generazioni

La sua scelta fu il naturale frutto di ciò che Francesco di ciò che amava più di tutto: la sua terra, le sue tradizioni. Dalla vendita sfusa o in damigiana si passa alla bottiglia, la cantina si trasforma, le tecniche di vinificazione e le strumentazioni sono sempre più curate e avanzate.

La svolta fondamentale avviene quando Francesco decide che è tempo di spostare la cantina di produzione dalla sede storica alla nuova sede, presso la cascina ottocentesca dove la famiglia abitava da tempo. Si tratta di una trasformazione radicale: una ristrutturazione lunga, laboriosa, delicata ma rispettosa dell’antica struttura e che non riguardava solamente l’edificio, ma anche e soprattutto la “tecnologia” in cantina.

Franco restaura giocattolo

La frequentazione di Francesco con i suoi amici/colleghi langaroli è il preludio ad una radicale svolta. Via le vecchie botti in legno e cemento: vasche in acciaio inox termocontrollate, filtri, pompe, macchina imbottigliatrice, pigia-diraspatrice, micro-ossigenatori compaiono nella nuova ed attrezzatissima cantina. L’investimento in Azienda è enorme e Francesco, per finanziarlo, inizia la sua avventura di esportazione negli USA che lo porta nel giro di pochi anni ad essere presente in molti degli Stati americani.

Stare lontano da casa per molto tempo, in quegli anni, non è facile per molte ragioni: Melchiorre inizia ad invecchiare e nel frattempo Francesco si è sposato con Daniela e sono nati Luca, Chiara ed Elena.

Franco presenta il museo

Nel frattempo nasce il Consorzio di Tutela delle DOC Freisa di Chieri e Collina Torinese, di cui Francesco viene subito nominato Presidente.

La collaborazione con la Facoltà di Agraria si fa sempre più stretta ed il Consorzio finanzia numerose ricerche sul Freisa, che si riveleranno fondamentali.

Negli anni ’90 la grande rivoluzione qualitativa del Freisa di Chieri è finalmente giunta a livelli molto importanti, grazie soprattutto al capillare lavoro fatto sul territorio.

Il Freisa di Chieri e Balbiano saldano nella coscienza collettiva un binomio ancora oggi molto solido.

Bicchiere Balbiano

L’esperienza maturata come produttore e come Presidente del Consorzio fanno sì che Francesco Balbiano sia individuato dalla Direzione Regionale per i Beni Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte come il consulente perfetto per un ambizioso progetto che, nei primi anni del nuovo millennio, si cerca di far partire: il reimpianto del Vigneto Reale di Villa della Regina a Torino.